Gennaro Ivan GATTUSO

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Alby™
view post Posted on 12/8/2009, 17:50 by: Alby™
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Queste le dichiarazioni di Rino Gattuso rilasciate in una lunga intervista esclusiva ai microfoni di Milan Channel.

Sulle sue condizioni: 'Sto meglio, il ginocchio a volte si gonfia ancora un po' ma è assolutamente normale. Nonostante mi stia dando del filo da torcere riesco a lavorare con continuità, e questa è la cosa più importante'.

Sul lavoro della squadra: 'Anche la squadra sta lavorando molto bene, finalmente riusciamo a stare tantissimo in campo per provare diverse soluzioni. Certo, la tournèe non è stata il massimo dal punto di vista dei risultati, ma bisogna guardare avanti e lo stiamo facendo'.

Su Huntelaar: 'Lo conosco benino, anche se non si è ancora allenato con noi. So che è un grande goleador ma spero che, oltre a buttarla dentro, ci dia anche una mano. Non mi stancherò di ripeterlo: per me la squadra è composta da 11 giocatori e deve essere compatta; anche gli attaccanti devono battagliare con centrocampisti e difensori, non solo pensare a fare gol'.

Sulla permanenza di Pirlo: 'Oltre a Huntelaar, un altro 'acquisto' è stata la permanenza di Pirlo. Per noi Andrea è un giocatore fondamentale. Sinceramente pensavo che non fosse più un mio compagno di squadra, invece per l'ennesima volta la società ci ha stupiti. Calcisticamente per me Andrea è come un fratello, e poi è un giocatore unico nel suo ruolo. Per fortuna che è rimasto: non avrei visto nessun altro che fosse in grado di sostituirlo, noi altri centrocampisti abbiamo tutti caratteristiche diverse. Lui continuerà ad essere il cardine del gioco, lui è l'unico che riesce a far girare la squadra.'

Su Roma e Kalac: 'Lo conosco, è un buon portiere che garantisce affidabilità ed esperienza. Quello che mi preme sottolineare è che prende il posto di un grande personaggio, importante per lo spogliatoio, sempre allegro e positivo quale è sempre stato Kalac per noi. Zeliko sarà una grande perdita, lo spogliatoio perde un grande compagno, ma purtroppo questo è il calcio'.

Su eventuali altri arrivi: 'Ora siamo questi, non siamo 15 ma 25 giocatori. E' inutile parlare di nuovi arrivi, quello che è importante è essere consapevoli che sarà un anno duro e ci sarà da battagliare'.

Sulla partenza di Kakà: 'Per me questa è l'11° stagione ed è la 24° per Adriano Galliani e per il Presidente Berlusconi: sono sicuro sia stata la cessione più importante per tutti noi, forse l'unica così importante. Deriva da una politica di risanamento che molti di noi conoscevano, ed è importante far capire questo alla gente: non è vero che il Presidente Berlusconi non abbia più amore nei confronti di questa squadra, è solo che ci sono anche i conti da guardare. Quando l'economia tornerà a girare si potrà tornare a spendere. Quanto a Ricky, ovvio che la sua assenza pesi: tante volte ci siamo aggrappati a lui, vedi ad esempio contro il Celtic in Champions League nel 2007, quando noi siamo stati inguardabili e lui ci ha invece trascinati ai quarti di finale. O, ancora, tutte le volte che magari non stavamo bene e pensavamo: 'ma sì, tanto c'è Kakà che risolve le cose...' Bene, questo è come vivevamo, come vivevo, la presenza di Kakà. Ed è inevitabile che adesso si senta'.

Sugli obiettivi del Milan: 'Se devo essere sincero io non sono tranquillo a pensare all'inizio del campionato, ma non perchè siamo scarsi; solo perchè sarà molto, molto dura. Questo dobbiamo metterci in testa: che non solo in campo o in allenamento, ma anche a casa dovremo pensare a quello che ci aspetta. Tutti ci stanno aspettando al varco, e per questo dobbiamo convincerci che ognuno di noi deve dare qualcosa in più. Per il resto, noi non abbiamo nulla da invidiare a nessuno. E poi stiamo meglio adesso che nel 2007, e guardate cosa è successo in quell'anno. L'importante è crederci, avere la compattezza di una squadra vera, poi può succedere di tutto. Ecco, il nostro chiodo fisso deve essere il 2007: tutti ci davano per morti e invece abbiamo portato a casa tre trofei. Io non voglio tre trofei, voglio semplicemente una stagione che esalti il nostro pubblico. Ora c'è poco entusiasmo intorno a noi, noi abbiamo bisogno di molto di più! Dobbiamo ripartire dai 50 mila che c'erano a San Siro contro la Cavese: se avremo un pubblico così potremo andare molto lontano!'


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