Nando Sanvito ha espresso la sua opinione sul "caso Ronaldinho", il giocatore sul quale sono puntati addosso i fari dell'inquisizione rossonera. Berlusconi e Leonardo hanno puntato su di lui, il Gaucho continua a deludere, ma per il giornalista sportivo di Mediaset non è lui la causa di tutti i mali milanisti.
Che succede attorno a Ronaldinho?
Succede che lo stanno facendo passare come la fonte dei guai del Milan.
Però è incontestabile che stia giocando male…
Come del resto tutta la squadra, che ha degli scompensi tecnici e tattici che in sede di mercato estivo non si è voluto o potuto risolvere.
Non sei d’accordo che convenga lasciarlo fuori?
Se si cambia schema di gioco sì, ma se si mantiene questo modulo è inutile e prematuro far fuori Ronaldinho.
Perché?
Perché le alternative non migliorano il rendimento della squadra, come si è visto l’anno scorso quando fu privilegiato Seedorf e il risultato fu la figuraccia in coppa uefa e una qualificazione in champions ottenuta per il rotto della cuffia. Inoltre non c’è più Kakà a togliere le castagne dal fuoco.
Quindi, avanti con Ronaldinho!
Non necessariamente, ma allora bisogna cambiare modulo. Passare al 4-2-3-1 con Ambrosini e Flamini davanti alla difesa, Pirlo avanzato trequartista, Abate e Pato sugli esterni e una punta centrale là davanti.
Sarebbe la soluzione giusta per Leonardo?
Soluzione è una parola grossa. Si può tentare, ma giusto per galleggiare. Finché non hai un laterale forte (dovrebbe arrivare Rafinha a gennaio), un incontrista capace però anche di impostare davanti alla difesa (Beckham potrebbe farlo) e un Pato capace di andare negli spazi e non solo aspettare da fermo la palla tra i piedi (deve migliorare in questo senso) sarà difficile per il Milan recuperare competitività, con o senza Ronaldinho.
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