ROBINHO

Robinho: "Il mio Milan samba vale il Barcellona"



La Gazzetta dello Sport in edicola oggi ha intervistato l'ultimo arrivato a Milanello, Robinho. Il giocatore brasiliano si è mostrato pienamente fiducioso sulle qualità del Milan: "Messi, Villa e Pedro formano il miglior tridente del mondo? Loro sono tre fenomeni, ma l’attacco del Milan è altrettanto forte. Sogno la finale di Champions League tra il Milan e il Barcellona. In questo momento sono le due squadre più forti. La società rossonera ha operato grandi acquisti. Sulla carta siamo micidiali. Sulla carta. Ora dobbiamo diventare un gruppo vincente sul campo. Non sarà un passaggio semplice". I tifosi rossoneri si aspettano grandi cose dal duetto con il grande amico Ronaldinho "Nel Milan mi sento a casa. Trovo amici importanti quali Dinho, Pato, Thiago Silva e trovo un’idea del calcio che è la "mia" idea. La squadra rossonera ha il sangue brasiliano. Capite perché sono felice per questo trasferimento?". Robinho dimostra grande maturità riguardo alla concorrenza in squadra: "Chi sta meglio gioca. E magari possiamo anche giocare tutti. Deciderà l’allenatore. Una squadra che vuole vincere come il Milan deve avere una rosa ricca". Sugli elogi di Ibra: "Troppo buono. Posso solo dire che Ibra è uno dei tre più grandi centravanti del mondo". Binho si mostra felice di quanto appreso in Spagna, mentre tace sull'Inghilterra: "Nel Real ho vinto. È stata un’esperienza importante. Del City preferisco non parlare. Con il Milan tornerò ad arricchire il mio albo d’oro". La supersfida nei gironi di Champions lo esalta: "Mi piacerebbe vincere al Bernabeu. Quello è uno stadio magico. Il Milan ha i valori tecnici per poter centrare una simile impresa. Un mio gol? Non cerco rivincite. Cerco nuove emozioni con la maglia rossonera. Basta vincere contro il Real. Non è importante chi segna". La corte del Barca è ormai una storia vecchia: "Con il Milan ci siamo capiti in pochi minuti. Abbiamo la stessa "fame" di vittorie. L'acquisto all'ultimo momento? Milan e Manchester City dovevano perfezionare i dettagli del trasferimento. Io mi sentivo rossonero già da alcuni giorni". L'obiettivo è il successo: "Dobbiamo provare a vincere tutto". Sul Pallone d’oro? "Ci sono molte candidature. Punto sul tridente Iniesta, Xavi, Messi. Non riesco proprio a sceglierne uno". Sulla Selecao: "Ci sono tanti giovani di talento. Sento entusiasmo. E questo è molto positivo. Il nostro punto d’arrivo vale una vita sportiva: il Mondiale in Brasile. Mancano ancora quattro anni eppure c’è già elettricità. La possibile finale? In questo momento direi Brasile-Spagna, ma fra quattro anni chissà quanti nuovi campioni saranno nati. Di sicuro il Brasile in casa non può non arrivare almeno in finale". La chiusura dell'intervista è eloquente:"Purtroppo ancora non parlo italiano. Chiedo ai tifosi rossoneri un pizzico di pazienza. Mi metterò a studiare e cercherò di imparare in fretta: dedicherò a loro il mio primo messaggio in italiano. Però vincere è una parola universale. Bene, una cosa è certa: io sono venuto al Milan per vincere".

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