| | | Imbarazzante trovare un titolo a queste note, dopo una simile partita, penoso doverle mettere sulla carta, con il pianto nel cuore. Innanzi tutto, da leali sportivi, va riconosciuto il merito al Manchester, autore di una gara tenuta su ritmi ed intensità sempre elevati e produttivi. Inoltre, nelle sue file, un giocatore unico, di elevato spessore, decisivo e determinante, Rooney. Il Milan è mancato al grande appuntamento, ed ha sbagliato abito. Non quello delle grandi occasioni, ma quello dimesso ed operaio per un lavoro oscuro ed infruttuoso. La nostra squadra è mancata in tutto, dopo un primo tempo direi sufficiente, ma con una disastrosa ripresa. Una sconfitta, quella di stasera, su cui hanno pesato anche le scelte di Leonardo, peraltro costretto a giocare il tutto per tutto, con le pedine a disposizione, fino a schierare cinque punte, nel disperato tentativo di segnare, come era obbligo fare. L’infortunio di Bonera in campo, che si è aggiunto a quello pre-partita di Nesta, oltre a quello scontato di Pato, hanno fatto sì che si spostasse un opaco Ambrosini al centro della difesa, con gli effetti che si sono visti. Thiago Silva a tamponare le falle a destra e a manca, con comprensibile affanno. Gli attaccanti, quasi sempre spalle alla porta, ed immobili, innocui ed improduttivi, quasi dimenticati da un Ronaldinho insufficiente, ben tamponato da un Signor Neville, che ripartiva per effettuare cross decisivi per un Rooney che non attendeva altro! Mancanza totale anche dei nostri esterni, che non hanno fatto un traversone che fosse uno per gli attaccanti, già asfittici di per se stessi! Gli innesti di Seedorf e di Beckam, sono stati forse un po’ tardivi, ma l’olandese non avrebbe garantito la tenuta, se messo in campo prima. Beckam sì, poteva calcare il terreno di gioco in anticipo, ma gli si è preferito Flamini, per altro uno dei pochi a salvarsi. Il discorso potrebbe continuare, pieno di se e di ma, ma non servirebbe. La realtà è che il Milan ha avuto una dura lezione di gioco, ed un pesantissimo passivo, per gravi distrazioni difensive. Il cuore diceva Milan, la ragione ha detto Manchester U., senza appello! Ma perché le squadre italiane non hanno i ritmi delle squadre inglesi, e sono sempre così compassate, specialmente il Milan, che un po’ lo ha nel suo DNA? Ora rientriamo nei nostri più limitati confini, e pensiamo al campionato, sperando di non rovinarci anche questo. Bisogna risollevarsi subito, anche se sarà dura, dopo questa batosta. Non bisogna mai guardare in casa degli altri, ma anche lo stellare Real Madrid è stato eliminato dalla Champions. Così il nostro Riccardino non correrà il temuto pericolo di dover affrontare il suo Milan in una ipotetica da lui paventata finale! Sogni, sogni per tutti!...
Cesare ____________________
"Mio Dio, cosa mi son mangiato!!!"
(da calcioblog)
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