Pato bomber e amuleto, senza di lui si vince la metàSalutò compagni e tifosi in occasione di Milan-Palermo, con una sconfitta ed una prestazione incolore, e partì per il Brasile, dove poi ebbe da curare il primo infortunio, quello che lo costrinse a star fuori per tutto il mese di gennaio. Un mese duro, durissimo per il Milan, specie senza il suo astro più lucente. I ragazzi di Leonardo si rimboccarono le maniche, mettendosi al lavoro affinché il “mese nero” passasse senza recar danni. L’impresa, come sappiamo, è riuscita soltanto in parte. L’inizio fu da favola: 5 gol al Genoa, 3 alla Juve e 4 al Siena, con in mezzo l’inutile vittoria per 2-1 sul Novara in Coppa Italia. 14 gol segnati e soli 3 subiti in 4 partite. Senza Pato. Poi il derby, il tracollo: sconfitta pesante e piena di strascichi, lunghi ma non troppo. L’Udinese a San Siro, Milan fuori dalla Tim Cup; lo sgangherato Livorno di Cosmi, sempre a San Siro, 1-1 e tanta tristezza. Poi ancora il Bologna di Colomba: un muro invalicabile costruito su due solide traverse; c’è Mancini che non brilla e un altro brutto pareggio. Senza Pato.
Poi, insieme all’Udinese, a San Siro per l’anticipo di campionato, torna anche il Papero, e la vittoria, e i sorrisi. Scatto bruciante, 2-0 e tutto come prima. C’è l’harakiri di Champions contro lo United e ci sono tre vittorie pesanti in campionato che fanno il solletico all’Inter. In mezzo, Pato che ne fa cinque e poi si ferma, salutando con un “Arrivederci in Inghilterra!”.
Riassumiamo: nel bimestre gennaio-febbraio, il Milan ha giocato 8 partite senza Pato, conquistando solo 14 dei 24 punti a disposizione; nello stesso periodo, con Pato in campo, il rapporto punti è di 12 su 15 a disposizione (da notare che i tre punti persi sono quelli di Milan-Manchester) e la percentuale di vittorie in campionato è netta ed inequivocabile: 100%.
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