Pato, la sua intervista sulla Gazzetta dello Sport
fonte: Gazzetta dello Sport
Più alto, più muscoloso, più felice, più motivato. Alexandre Pato si presenta al debutto stagionale (oggi, ore 18.30, a Varese) tirato a lucido e svela un piccolo segreto: « Lo sapete che da quando sono in Italia sono cambiato anche fisicamente?». In che senso, scusi? «Presto detto. Sono arrivato nel 2007, avevo 18 anni, ero alto 1 metro e 72 centimetri e pesavo 71 chilogrammi. Adesso, nel 2010, a quasi 21 anni, sono alto 1 metro e 80 centimetri e peso 79 chilogrammi. Tutti muscoli, non un filo di grasso. Ho completato la crescita, ora sì che sono maturo».
Benvenuto nel club degli adulti. La vediamo più riposato e tranquillo.
-Passato delle buone vacanze?
«Perfette. Un po’ a Rio de Janeiro e un po’ a San Paolo. E anche in Sudafrica, a Soweto, per un progetto di solidarietà che coinvolge 20 mila bambini. Ho imparato tanto da questa esperienza».
-E’ finalmente guarito dai guai muscolari che l’hanno tormentata nella passata stagione?
«Sono a posto. Fresco come una rosa».
-Digerito anche l’esclusione dal Brasile per il Mondiale?
«Dimenticato tutto. Dunga ha fatto le sue scelte e le rispetto»
-Il Brasile ha fatto una figuraccia: ha seguito le partite?
«Ho visto tutto e, com’è accaduto in Italia, ci sono state critiche feroci. Io preferisco non pronunciarmi».
-Tornerà nella Seleçao?
«Spero il più presto possibile. Vorrei esserci a New York, l’11 agosto, per l’amichevole contro gli Stati Uniti».
-A proposito di brasiliani, è sbarcato nell’Inter il giovane Coutinho: lo conosce?
«L’ho incontrato al ristorante qualche giorno fa. E’ un bravo ragazzo, molto semplice. Gli auguro le migliori fortune, sarà dura per lui qui in Italia. Spero di giocare assieme a lui e a Neymar il Mondiale del 2014. Sarebbe un sogno che si avvera».
-Senta, non possiamo dimenticare quello che è accaduto nei primi sei mesi del 2010. Per lei, un disastro: infortuni, polemiche, divorzio da Sthefany.
«Sono stato bene fino al dicembre 2009, poi mi sono infortunato e non mi sono curato bene. Ecco perché ho avuto qualche ricaduta. Ho sofferto moltissimo a stare fermo: guardare gli altri giocare è molto triste».
-E il divorzio?
«La mia vita privata non ha mai influito sul calcio. Sono due mondi separati. Posso soltanto dirvi che adesso il mio cuore è felice».
-Nuovo allenatore, vecchia squadra: che Milan è?
«Lo staff tecnico è ottimo. Allegri mi piace, i preparatori sono bravissimi. Il metodo di lavoro è divertente. Si fatica parecchio, ma è giusto così in questo periodo».
-Si aspettava qualche acquisto in più?
«Sono scelte che spettano alla società, io devo soltanto giocare».
-Berlusconi sostiene che il Milan è competitivo ai massimi livelli. D’accordo?
«Sottoscrivo. Nella nostra rosa ci sono tanti campioni, siamo sicuri di poter fare bene».
-Mai pensato di andare via dal Milan?
«Mai, lo giuro».
-Ci racconti che tipo di allenatore è Allegri?
«Uno con cui ho trovato subito il feeling. Parla molto con i giocatori, spiega, insegna la tattica. Non dà ordini, ma suggerimenti. E condivide tutto con il gruppo».
-Per la sua posizione in campo Berlusconi ha discusso sia con Ancelotti sia con Leonardo. Facciamo una cosa: dica lei dove preferisce giocare così evitiamo altre polemiche.
«Io seguo sempre quello che mi dice l’allenatore. Comunque mi piace stare vicino alla porta per fare gol. Prima o seconda punta non fa differenza».
-Osservando le squadre, l’Inter sembra più forte del Milan, no?
«Vi sbagliate. Se avete 100 euro scommetteteli sul Milan».
-L’Inter ha perso Mourinho: le mancherà?
«E’ un grande allenatore, ma non lo conosco come uomo. Io non ho mai visto una sua intervista in televisione».
-E Balotelli verso il Manchester City che effetto le fa?
«Tocca a lui e all’Inter decidere. Io dico soltanto che Balotelli deve cercare la felicità».
-La Roma ha comprato Adriano, che ne pensa?
«Grande acquisto. E’ stato capocannoniere in Brasile con il Flamengo, ha ancora tanto da dare».
-E Ronaldinho che cosa può ancora dare al Milan?
«Tantissimo. Sta molto bene».
-Dica la verità: resta o se ne va?
«Io mi chiamo Pato, non Ronaldinho. Chiedetelo a lui».
-Obiettivi dichiarati per la stagione?
«Scudetto e Champions League sono possibili. Io voglio vincere tutto, anche le partitelle in allenamento».
-Favorite per la Champions?
«Inter, Real Madrid, Chelsea, Barcellona. Oltre al Milan, naturalmente».
-Su quale giocatore punta per la prossima stagione?
«Un solo nome: Pato». Così sfacciato? «So di essere al massimo e so che questo sarà l’anno giusto. Se il Milan funziona come squadra, e funzionerà, allora anch’io posso rendere al meglio».
-Favorevole alla tecnologia nel calcio?
«Decisamente sì. Serve per evitare errori clamorosi».
-Il calcio, soprattutto quello italiano, ha trascurato troppo i vivai. Lei che ne pensa?
«Se uno è bravo, deve giocare. Non importa l’età. Io ho esordito qui in Italia a 18 anni».
-Ai tifosi promette che...
«Resterò al Milan».
-E agli stessi tifosi chiede...
«Che ci stiano vicino, a cominciare dall’amichevole di Varese. Li faremo divertire, me lo sento. Non voglio che restino a casa, sul divano, mache vengano a sostenerci allo stadio. Abbiamo bisogno del nostro pubblico».
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Edited by Alby™ - 25/7/2010, 18:12