Filippo INZAGHI

Tutte le manovre societarie di questi ultimi anni sono senza senso.

Inzaghi: "Il mio gol più bello ad Atene. L'avversario più difficile è stato Samuel"

Filippo Inzaghi, nelle ore antecedenti all'amichevole contro il D.C. United, è stato intervistato dai giornalisti del team statunitense, con una serie di domande in 90 secondi:



Secondo te qual'è lo stadio più bello nel Mondo?

"Nel Mondo ce ne sono tanti, noi abbiamo la fortuna di giocare a San Siro che è bellissimo, però quando ho giocato al Nou Camp a Barcellona e al Bernabeu sono stati che mi sono piaciuti molto".

Qual'è il monumento italiano che ti piace di più?

"Il Duomo".

Qual'è il tuo libro preferito?

"Il mio".

Qual'è la tua pizzeria preferita?

"Qualunque, la pizza è buona d'appertutto".

Qual'è il gol più bello che hai segnato?

"Ad Atene, Finale di Champions League".

Il tuo giocatore preferito da giovane?

"Da giovane Paolo Rossi e Van Basten".

Quale macchina hai?

"Ho l'RS6 dell'Audi".

Qual'è il tuo film preferito?

"La "Vita è bella" di Benigni".

Qual'è il tuo giocatore di basket preferito?

"Non sono un grande esperto, ma Steve Nash mi piace molto".

Qual'è il più bel ricordo del Mondiale 2006?

"Il mio gol e la Finale, quando abbiamo alzato la Coppa al cielo".

Quanti fratelli e sorelle hai?

"Un fratello".

Chi è stato il tuo allenatore più bravo?

"Ancelotti".

Chi è stato il tuo avversario più difficile?

"Samuel".

Quale città degli Stati Uniti ti piacerebbe visitare?

"New York e Los Angeles".

Dove ti piace andare in vacanza?

"Bahamas".

Per concludere, chi vincerà il Mondiale 2010?

"Penso il Brasile".

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Inzaghi: "L'Inter rimane forte anche senza Mario"

Pippo Inzaghi non crede ad un'Inter ridimensionata dall'imminente cessione di Mario Balotelli: "Inter più debole senza Balotelli? Non scherziamo - afferma SuperPippo - L'Inter resta fortissima. Ha tanti giocatori, uno in più uno in meno".

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Inzaghi: "Gli attacchi importanti fanno vincere i trofei importanti"



Intervistato da Carlo Pellegatti per Studio Sport, Filippo Inzaghi si è aperto a 360° gradi. Ecco quanto evidenziato da MilanNews.it: sul record europeo: “So che ci sono tanti traguardi davanti a me e se riuscirò a raggiungere Gerd Muller sarà un orgoglio”. Sulla differenza tra il primo Inzaghi e quello di adesso: “Parecchie differenze: li era un sogno vincere e poter fare tanti gol con il Milan ed essere qui da 10 anni e sentirsi ancora importante vuol dire tanto”. Infine sull'attacco: “E’ un attacco importante ma quelli importanti fanno portare a casa le Champions. Adesso siamo forti e non possiamo nasconderci”.

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Inzaghi: "Champions? Si può fare"


A suonare la carica, come se non fossero bastati gli ultimi colpi, scoppiettanti, del mercato rossonero, è uno dei senatori. Lo scorso 9 agosto ha spento 37 candeline, ma si sente un ragazzino. Veste il rosso e il nero da nove anni e con questi colori ha alzato due Champions League. Roba da mostri sacri, da leggende del pallone. Ma lui non si sente pago, non è sazio. Ha ancora degli obiettivi da centrare, dei gol da segnare, delle esultanze da condividere con i milioni di tifosi rossoneri che lo adorano. Pippo Inzaghi è così e non si discute. Quando non gioca, vorrebbe mangiare qualcuno, urlare al Mondo che lui, in campo, può starci e può anche fare la differenza, con la sua zampata che, al Milan, ha fruttato 122 gol. Ultimamente, gli è capitato spesso di guardare i compagni dalla panchina; ma anche da bordo campo è un fenomeno. Urla, applaude e incita. Grinta allo stato puro. E lo ha dimostrato nella prima giornata di campionato esultando come un bambino dopo aver siglato il gol, irrilevante per l'esito della partita, del definitivo 4-0. E lo ha confermato anche ieri, domenica 5 settembre, quando, a Piacenza, impegnato in una serata di beneficenza, ha lanciato l'assalto alla Champions League. La chiave è l'entusiasmo. "Siamo alla pari dell'Inter - ha dichiarato Inzaghi ai microfoni dell'inviato di Sky Sport Luca Tommasini - C'è un grande entuasiasmo, dentro e fuori Milanello".

Insomma, come dire: gli ingredenti ci sono, ora bisogna amalgamarli e trovare la formula giusta. Ma con Ibracadabra sarà tutto più facile. "Di Ibrahimovic mi ha colpito il suo entusiasmo; è venuto nella squadra giusta per vincere la Champions", ha aggiunto il numero 9 rossonero. Va bene, gli ingredienti ci sono, i maghi anche, la bacchetta magica pure, ma se un'istituzione come Inzaghi rimane in panchina, come la mettiamo? Non è problema, ma ad alcune condizioni: rispetto e chiarezza. "Quando ci sono queste due prerogative è facile rispettare le decisioni dell'allenatore", ha affermato l'ex attaccante di Juventus e Parma. Tradotto: con Allegri è tutto a posto, mi rispetta, mi stima, mi considera importante e io accetto le sue decisioni, anche quando mi manda in panchina. Più panchina, meno sogni? Nemmeno per idea. Il prossimo obiettivo di Inzaghi è già chiaro nella sua mente e potrebbe realizzarsi presto: "Sogno di raggiungere il record di Gerd Muller (che nelle coppe europee ha segnato 69 volte, una in più dell'attaccante piacentino, nda) già contro l'Auxerre".

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